Domenica scorsa Fernando Lugo, vescovo sospeso dalla Chiesa cattolica e vicino alla teologia della liberazione, ha vinto le elezioni presidenziali in Paraguay. Con quasi il 41 per cento di voti contro il 31 attribuiti a Blanca Ovelar , la candidata del partito conservatore Colorado del presidente uscente Nicanor Duarte, Lugo ha posto fine a 61 anni di di potere del partito della dittatura e dell’ambigua transizione verso la democrazia cominciata nel 1989. Molti bloggerr paraguayani hanno salutato con favore la vittoria di Lugo, la cui campagna elettorale era stata incentrata su ulla lotta alla corruzione e alla povertà, come Nelson Zapata, che dalle colonne di ABC Digital blog scrive questo post intitolato “grazie Nicanor”.
Molti fino all’ultimo credevano impossibile una sconfitta del Partito Colorado per la losca maniera di operare dell’apparato statale e per la compravendita dei voti. Fino all’ultimo si è tentato di spaventare la gente affinchè non andasse a votare, minacciando che ci sarebbero state violenze e attacchi nei supermercati se avesse vinto LUgo. A tutta questa gente, a tutti quelli che speravano nelle frodi e nella corruzione, a quelli che speravano di contanuare a umiliare la nostra gente, comprando le loro schede per pochi soldi, il popolo ha dimostrato che è degno e che vuole costruire un paese diverso.
L’avversaria di Lugo Blanca Ovelar, invece, ha dato una lezione di dignità riconoscendo il trionfo del partito di Lugo, e brindando al popolo. Essa sa bene che questa gente non ha votato contro di lei. Non ha votato nemmeno contro il partito Colorado, ma contro quelle persone che senza alcuna vergogna pretendevano di nascondersi dietro di lei per continuare ad arricchirsi alle spalle del Paraguay