sabato 17 maggio 2008

Il blog per diffondere la cultura aymara in Bolivia



Cristina Quisbert
fa parte di Voices Bolivianas, un progetto di giornalismo partecipativo che ha l'obiettivo di promuovere l'uso dei nuovi media nella comunità aymara di El Alto in Bolivia. Un dei tanti in giro per il mondo, molti dei quali sono raccolti e finanziati da Rising Voices Online, un progetto voluto dall'Harvard Law School’s Berkman Center for Internet and Society,. In questo video interviene alla WeMedia Conference, che si è tenuta a Miami lo scorso febbraio, raccontando l'importanza e il significato che ha per lei scrivere un blog. “Se non scriviamo noi di noialtri chi lo farà?". In Bolivia gli indigeni sono il 62% eppure non sono mai stati rappresentati dai media tradizionali. "Loro – i bianchi -" spiega ancora Cristina "scrivono delle loro cose e di questa terra. Ma anche noi facciamo parte di questa terra ed è per questo che voglio raccontare gli indigeni, la vita quotidiano nella mia città, El Alto, che forse agli altri può sembrare molto semplice. Storie quotidiane come quella della padrona di un negozio del mio quartiere alla quale abbiamo ancora la fortuna di poter chiedere un prestito. Questo è quello che scrivo nel mio blog"

sabato 10 maggio 2008

L'AIDS una piaga anche nei paesi arabi

L’irachena Layla Anwar cura quattro blog, uno dei quali è stato più volte censurato. Di se stessa scrive con sarcasmo che le interessa contare tutti i caduti in Medio oriente, tutti i corpi, tutte le menti e tutte le anime. Nei suoi blog racconta la guerra che sta dilaniando il suo paese ma affronta anche tematiche più generali come nel post che segue nel quale racconta come l’AIDS si stia diffondendo nei paesi arabi e come il problema sia spesso considerato un taboo da non affrontare

Qualche settimana fa guardavo un programma sulla TV araba Al-Jazeerah. Trattava della diffusione dell’AIDS e delle altre malattie trasmesse per via sessuale nel mondo arabo. Il conduttore in maniera intelligente ha tentato di trattare questo argomento dal punto di vista religioso, invitando un ospite esperto sia di medicina sia di religione. L’AIDS è in aumento in tutto il mondo arabo. Nessuno lo ammette ma è così. Noi tutti sappiamo come l’HIV si tramette e sappiamo che è importante praticare sesso sicuro.

Ma non è questo che mi ha incuriosito del programma. Quello che ha catturato la mia attenzione è che l’HIV e le malattie trasmesse sessualmente sono in aumento tra le coppie sposate e non più soltanto tra gli omosessuali. L’ospite, esperto in epidemiologia e in malattie infettive, ha affermato che lui stesso ha conosciuto moltissime coppie eterosessuali colpite dall’AIDS e che, tra l’altro, non sono mai comparse nelle statistiche ufficiali. Nel 99% dei casi è la donna che viene infettata dal marito. Un uomo che ha avuto un rapporto extra coniugale non protetto con altre donne o altri uomini. Un uomo che ritorna da un viaggio di affari, o da un serata passata fuori casa, e offre a sua moglie un bacio di morte
. Questo argomento è coperto da silenzio nel mondo arabo. Si dice: “noi musulmani non facciamo certe cose” e se qualcosa trapela è meglio “buttare tutto sotto il tappeto, e non lasciare che qualcuno sappia qualcosa”. Il muro della tradizione e della cultura è talmente spesso che è quasi impossibile parlare in pubblico di queste malattie senza essere accusati di volgarità e immoralità.

E nel frattempo le vittime dell’AIDS muoiono in silenzio, rinchiuse in stanze isolate e coperte da colpa e vergogna.